
Se in Europa se ne parla come di un caso diplomatico qualsiasi, nel continente Latino-Americano sono tante le voci indignate che si sono alzate contro i governi europei che hanno boicottato il volo del presidente boliviano Evo Morales, costringendolo a restare bloccato per ore all’aeroporto di Vienna, in Austria. Questo gesto può essere infatti interpretato come l’ennesimo segno dell’arroganza dei Paesi occidentali che, anche dopo la fine dell’epoca coloniale, non hanno cessato di sentirsi i padroni del mondo, pronti a contrastare con le buone o con le cattive tutti quei governi che danno filo da torcere all’egemonia di un ristretto gruppo di stati.
Ad alzare la voce, interpretando il pensiero di tutta l’America Latina, ed in particolare dell’ALBA, l’organizzazione che riunisce i Paesi progressisti che si ispirano ai principi del socialismo e della rivoluzione bolivariana, è stato il Ministero delle Relazioni Estere di Cuba. Cuba, infatti, ha definito “un atto inammissibile, senza fondamento e arbitrario il rifiuto o il ritiro da parte di vari Governi europei dei permessi di sorvolo e di atterraggio all’aero del Presidente boliviano, Evo Morales. Questo fatto offende tutta l’America Latina ed i Caraibi”. L’accaduto, infatti, rappresenta perfettamente la scarsa considerazione che hanno tutt’oggi gli occidentali degli stati di quel continente.
CLICCA QUI PER LA PAGINA FACEBOOK
Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte e del link originale.