Dalla Nigeria al Ciad continua il conflitto con Boko Haram

Con meno di tredici milioni di abitanti e senza sbocchi sul mare, il Ciad è uno stato che occupa un vasto territorio dell’Africa a sud della Libia, pari a circa quattro volte l’Italia. Questo Paese ricopre però un ruolo strategico certamente meno importante della Nigeria, potenza economica continentale che conta oltre centosettanta milioni di abitanti, o del Camerun, e forse per questo se ne parla poco nonostante il conflitto con Boko Haram riguardi anche il governo di N’djamena. Ma proprio il Ciad è uno dei Paesi che si sta impegnando in prima fila per limitare l’azione del gruppo islamista, tant’è che nelle ultime ore ha lanciato un’offensiva per stanare i militanti di Boko Haram che si erano rifugiati sulle isole del lago omonimo del Paese, vicino al villaggio di Baga Sola.

Secondo le fonti ufficiali, i conflitti tra le due parti hanno avuto inizio sabato sull’isola di Midi Koutou, e non sono mancati i morti (sei islamisti ed un soldato dell’esercito di N’djamena), ai quali si aggiungono tredici feriti. I militanti di Boko Haram avrebbero rapito donne e bambini in numero imprecisato, e molti sono riusciti a darsi alla fuga nonostante il migliaio di uomini schierati dal governo del Ciad. Inoltre, è stato lanciato un programma di evacuazione delle isole verso la terraferma, al fine di proteggere le popolazioni locali (circa il 90% degli abitanti sarebbero già stati evacuati).

Ricordiamo che il Ciad ha stipulato un accordo militare con gli altri Paesi coinvolti nel fenomeno Boko Haram, la Nigeria, il Niger ed il Camerun, ma i quattro governi non hanno potuto evitare i continui attacchi da parte del gruppo islamista, che anche negli ultimi giorni ha fatto numerose vittime in tutti e quattro gli stati. Solamente negli ultimi due mesi, si calcola che i morti causati dal conflitto abbiano superato le ottocento unità. Il neopresidente nigeriano, Muhammadu Buhari, eletto nel mese di maggio, sa affrontando in questi giorni un viaggio con i tre Paesi confinanti, per incontrare i suoi omologhi e pianificare il prosieguo del piano regionale di lotta contro Boko Haram: i quattro governi dovrebbero varare una forza militare congiunta, denominata MNJTF (Multinational Joint Task Force), che vedrà effettivamente la luce il prossimo 30 luglio, nonostante sia stata annunciata già nello scorso novembre. La MNJTF comprenderà circa 8700 unità, se, come previsto da Buhari, ai quattro Paesi già citati si aggiungerà anche il piccolo Benin.

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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