Austria: via libera al secondo governo Kurz

Il congresso federale dei Verdi ha dato il proprio consenso alla formazione di un governo di coalizione con l’ÖVP di Sebastian Kurz, pronto a tornare ad occupare la carica di capo dell’esecutivo austriaco.

L’inedita coalizione nero-verde guiderà il prossimo governo austriaco, con il leader conservatore Sebastian Kurz nel ruolo di cancelliere. Ad avallare questa scelta è stato il congresso federale della formazione ecologista I Verdi – L’alternativa verde (Die Grünen – Die Grüne Alternative), svoltosi il 4 gennaio a Salisburgo. Dopo cinque ore di dibattito, il 93.18% dei delegati ha votato a favore dell’alleanza con i conservatori del Partito Popolare Austriaco (in tedesco Österreichische Volkspartei, ÖVP), mentre si sono registrati solamente quindici pareri contrari e tre astensioni.

Il 99.25% dei delegati ha poi votato a favore della lista dei ministri ecologisti che entreranno a far parte della squadra di governo, proposta dal segretario Werner Kogler. Lo stesso leader dei Verdi occuperà il posto di vice-cancelliere e sarà titolare del Ministero dello sport, del servizio civile, dell’arte e della cultura. Gli ecologisti, naturalmente, hanno preteso di nominare il ministro dell’ambiente, dell’energia e delle infrastrutture, carica assegnata a Leonore Gewessler. Ai Verdi spetteranno poi la giustizia (Alma Zadić) e la sanità (Rudolf Anschober), unificata con gli affari sociali.

Oltre al cancelliere Kurz, invece, l’ÖVP avrà diritto a ben otto ministri, tra i quali i titolari delle finanze (Gernot Blümel), degli interni (Karl Nehammer) e le politiche europee (Karoline Edtstadler). Saranno due, invece, i ministri indipendenti, ma nominati sempre dai popolari: si tratta del titolare degli esteri, Alexander Schallenberg, e di quello dell’istruzione, Heinz Fassmann.

Tornando al congresso federale dei Verdi, le principali critiche sono arrivate dai delegari della Gioventù Verde, l’organizzazione giovanile del partito, e da quelli tirolesi. L’alta percentuale di voti in favore delle proposte del segretario Kogler, tuttavia, restituiscono un partito compatto, cancellando i timori di una possibile spaccatura della forza ecologista, reduce dal più importante risultato elettorale di sempre.

Altre polemiche sono invece arrivate in seguito alla nomina di Alma Zadić come ministro della giustizia. La trentacinquenne si appresta a diventare la più giovane titolare di questa carica nella storia della politica austriaca, ma le sue origini hanno suscitato forti critiche da parte dell’estrema destra. Nata in Bosnia ai tempi della Jugoslavia, Zadić si era trasferita in Austria all’età di dieci anni per fuggire dalla guerra, ottenendo lo status di rifugiata insieme alla sua famiglia. In passato, Zadić era stata violentemente attaccata da alcuni rappresentanti del nazionalista Partito della Libertà Austriaco (Freiheitliche Partei Österreichs, FPÖ), che nella precedente legislatura era in coalizione proprio con l’ÖVP.

In seguito al voto del congresso federale dei Verdi, Didi Zach, segretario viennese del Partito Comunista d’Austria (Kommunistische Partei Österreichs, KPÖ) ha dichiarato che la forza ecologista “ha tradito i principi che l’avevano caratterizzata fino alle elezioni del 2019“. Claudia Klimt-Weithaler, leader dei comunisti stiriani, aveva precedentemente affermato che “non bisogna avere illusioni: questo sarà un governo conservatore con qualche tocco di verde”. La scelta di Kogler, insomma, ha lasciato decisamente interdetti molti esponenti politici dell’estrema sinistra, con i quali in passato i Verdi avevano stretto anche alleanze a livello di elezioni locali.

L’esperienza del governo Kurz II dovrebbe partire ufficialmente il 7 gennaio con il voto di fiducia in parlamento. Da notare che la squadra dell’esecutivo sarà composto per la maggioranza da donne, otto contro sette uomini.

LA SQUADRA DEL GOVERNO KURZ II

Cancelliere – Sebastian Kurz (ÖVP)
Vice-cancelliere, ministro dello sport, del servizio civile, dell’arte e della cultura – Werner Kogler (Verdi)
Ministro delle finanze – Gernot Blümel (ÖVP)
Ministro degli interni – Karl Nehammer (ÖVP)
Ministro degli affari esteri – Alexander Schallenberg (indipendente, ÖVP)
Ministro della digitalizzazione e dell’economia locale – Margarete Schramböck (ÖVP)
Ministro dell’agricoltura – Elisabeth Köstinger (ÖVP)
Ministro dell’istruzione, della scienza e della ricerca – Heinz Fassmann (indipendente, ÖVP)
Ministro del lavoro, della famiglia e della gioventù – Christine Aschbacher (ÖVP)
Ministro della difesa – Klaudia Tanner (ÖVP)
Ministro dell’integrazione e delle donne – Susanne Raab (ÖVP)
Ministro dell’ambiente, dell’energia e delle infrastrutture – Leonore Gewessler (Verdi)
Ministro della giustizia – Alma Zadić (Verdi)
Ministro degli affari sociali e della sanità – Rudolf Anschober (Verdi)
Ministro delle politiche europee – Karoline Edtstadler (ÖVP)

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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