Le primarie cilene hanno determinato i nomi dei candidati per le presidenziali. I principali sfidanti per la successione a Sebastián Piñera saranno Gabriel Borić e Sebastián Sichel.

Il prossimo 21 novembre, i cittadini cileni saranno chiamati alle urne per scegliere il nome del nuovo presidente, che prenderà il posto di Sebastián Piñera. Ma le elezioni sono in realtà già iniziate domenica 18 luglio, quando si sono svolte le primarie delle due principali coalizioni politiche, quella conservatrice Chile Vamos e quella progressista Apruebo Dignidad.
Visto il grande fermento politico che si sta vivendo in questo momento in Cile, con la vittoria della sinistra sia alle elezioni per l’Assemblea Costituente che a quelle amministrative e regionali, il maggior interesse riguardava proprio la designazione del candidato di Apruebo Dignidad, in un’elezione primaria che ha registrato la partecipazione di ben 1,7 milioni di votanti, un numero maggiore rispetto agli 1,3 milioni che ha partecipato alle primarie di Chile Vamos.
A spuntarla è stato Gabriel Borić Font, trentacinquenne deputato del Frente Amplio in quota al partito Convergencia Social (CS), che ha battuto Óscar Daniel Jadue Jadue, sindaco di Recoleta e candidato del Partido Comunista de Chile (PCCh). Secondo i risultati del servizio elettorale cileno, Borić ha ottenuto il 60,37% dei voti, superando Jadue, che ha ottenuto il 39,63%.
“Se il Cile è stata la culla del neoliberismo, sarà anche la sua tomba“, sono state le prime parole di Gabriel Borić dopo la sua designazione a candidato presidente della sinistra cilena. Jadue, dal canto suo, ha complimentato il suo avversario ed ha invitato i comunisti cileni a sostenerlo nella corsa alla presidenza: “Ci prepariamo a continuare a lavorare per conquistare la presidenza a novembre con Gabriel Borić“. Il neocandidato presidente ha ulteriormente replicato attraverso i social network: “Grazie a chi oggi ci ha dato fiducia. Prendo questo trionfo con gioia, umiltà e soprattutto con senso di responsabilità. Grazie anche a Daniel Jadue con cui ho parlato e lavoreremo insieme“.
Sicuramente, Gabriel Borić rappresenta una linea meno radicale all’interno della coalizione di sinistra rispetto al Partito Comunista rappresentato da Jadue, tuttavia Apruebo Dignidad si presenterà compattamente alle elezioni con un programma comune risultato del lavoro svolto da tutti i partiti che compongono la coalizione, compreso il PCCh, e le prime parole di Borić dopo la sua vittoria alle primarie non lasciano dubbi sul fatto che si tratterà di un programma di rottura rispetto agli ultimi decenni della storia cilena. Ciò non toglie che i comunisti cileni si erano presentati a queste primarie con grandi speranze, visto che i sondaggi nazionali consideravano Jadue come il candidato preferito dei cileni tra quelli di tutti i partiti.
Gabriel Borić è nato l’11 febbraio 1986 nella città di Punta Arenas, situata all’estremità meridionale del Cile, nella provincia di Magallanes. Politicamente attivo sin da quando era uno studente, si è laureato in giurisprudenza ed è divenuto avvocato. Nel 2011, è stato eletto alla presidenza della Federación de Estudiantes de la Universidad de Chile, mentre dal 2014 occupa un seggio come deputato in rappresentanza della sua provincia di origine.
Alle elezioni presidenziali, Borić dovrà sfidare Sebastián Sichel Ramírez, che ha vinto le primarie della coalizione di destra. Ex ministro dello Sviluppo Sociale, Sichel ha ottenuto il 49,04%, battendo Joaquín Lavín, ex sindaco di Santiago ed attuale primo cittadino di Las Condes, che si è fermato al 31,38%. Pesante sconfitta, invece, per l’ex ministro della Difesa, Mario Desbordes, considerato come il candidato più vicino all’attuale presidente Piñera, in quanto espressione del partito Renovación Nacional (RN), così come non ha avuto successo l’ex ministro delle Finanze, Ignacio Briones. Questi risultati dimostrano come, anche all’interno della destra, vi sia grande malcontento nei confronti del mandato di Piñera.
La corsa alle presidenziali cilene, tuttavia, non vedrà protagonisti unicamente Gabriel Borić e Sebastián Sichel. Sicuramente sulle schede elettorali sarà presente il nome di José Antonio Kast, leader del Partido Republicano, forza nazionalista di estrema destra. Inoltre, dovrebbero presentarsi anche Carlos Maldonado, ex ministro della Giustizia, candidato in quota al Partido Radical, e Jaime Mulet, deputato della Federación Regionalista Verde Social (FREVS), una formazione ecologista.
Gabriel Borić sarà dunque il candidato che incarnerà la speranza di cambiamento in un Cile che dovrebbe presto dotarsi di una nuova costituzione, e che potrà in questo modo inserirsi in un continente latinoamericano che negli ultimi mesi ha ripreso speditamente la marcia del progressismo e del socialismo, dopo aver respinto gli attacchi della reazione su più fronti. Se eletto, Borić diventerebbe il presidente cileno più di sinistra dai tempi di Salvador Allende, ma questa volta i cileni sapranno come rispondere agli assalti dell’imperialismo, trovando anche alleati regionali pronti a sostenerli.
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[…] La sua candidatura ha ottenuto il 27,91% delle preferenze, contro il 25,83% di Borić, scelto come candidato della sinistra in occasione delle primarie della coalizione Apruebo Dignidad (AD). Il trentacinquenne deputato […]
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