Serdar Berdimuhamedow nuovo presidente del Turkmenistan

Il 12 marzo si sono tenute le elezioni presidenziali nell’ex repubblica sovietica dopo che il presidente Gurbanguly Berdimuhamedow ha annunciato le proprie dimissioni. Ad essere eletto è stato il figlio Serdar Berdimuhamedow.

Da domani, 19 marzo, Serdar Berdimuhamedow otterrà ufficialmente l’investitura come terzo presidente del Turkmenistan indipendente, in seguito alle elezioni presidenziali che si sono svolte lo scorso 12 marzo. Le elezioni, che in realtà si sarebbero dovute svolgere solamente nel 2024, sono state anticipate in seguito all’annuncio di dimissioni fatto dal presidente in carica, il 64enne Gurbanguly Berdimuhamedow, not anche come “Arkadag“, che occupava la posizione da oltre quindici anni.

In seguito alle dimissioni del capo di Stato, il Partito Democratico del Turkmenistan (Türkmenistanyň Demokratik Partiýasy, TDP), che governa ininterrottamente il Paese sin dalla sua fondazione nel 1991, ha nominato il figlio Serdar Berdimuhamedow come candidato alla presidenza. Un annuncio non certo sorprendente, visto che “Arkadag” aveva preparato il passaggio di consegne già da tempo.

Sebbene tutte le tre forze politiche presenti in parlamento sostengano il governo, le elezioni presidenziali hanno visto la partecipazione di nove candidati. Serdar Berdimuhamedow ne è uscito nettamente vincitore con il 72,97%, una percentuale non elevate se si considera che suo padre aveva ottenuto gli ultimi due mandati con oltre il 97% delle preferenze. A sorprendere è stato soprattutto il risultato ottenuto da Hydyr Nunnaýew, candidato indipendente, che ha raggiunto l’11,09% dei consensi, il miglior riscontro di sempre per un candidato esterno al TDP. Terzo posto per Agajan Bekmyradow (7,22%), candidato del Partito Contadino del Turkmenistan (Türkmenistanyň Agrar Partiýasy, TAP), forza che sostiene le politiche del governo.

Conformemente all’articolo 76 del codice elettorale del Turkmenistan e sulla base di una risoluzione della Commissione elettorale centrale del 14 marzo 2022, il vicepresidente del Gabinetto dei ministri del Turkmenistan Serdar Gurbanguly Berdymukhamedov, che ha ricevuto il 72,97% dei voti , è stato dichiarato presidente del Turkmenistan“, si legge in una dichiarazione pubblicata sul sito web della commissione elettorale.

A 40 anni, dunque, Serdar Berdimuhamedow diventerà il nuovo presidente del Turkmenistan dopo essere stato adeguatamente preparato da suo padre a questo ruolo, ed aver ricoperto altre importanti cariche nella politica dell’ex repubblica sovietica. Dal 2016 al 2019, infatti, ha fatto parte del parlamento turkmeno, mentre successivamente ha ricoperto incarichi al Ministero degli Esteri, al Ministero dell’Industria e dei Materiali da Costruzione, al Ministero dell’Innovazione e della Digitalizzazione e al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Serdar occuperà l’incarico per almeno sette anni, come previsto dalla nuova Costituzione fatta approvare da suo padre attraverso un referendum.

Serdar Berdimuhamedow ha immediatamente ricevuto le congratulazioni del presidente russo Vladimir Putin, in nome degli ottimi rapporti che intercorrono tra i due Paesi. “Il presidente russo si è congratulato con Serdar Berdymukhamedov per la sua vittoria alle elezioni presidenziali del 12 marzo e gli ha augurato successo in questo incarico statale di grande responsabilità“, si legge nella nota ufficiale rilasciata dal Cremlino. Il Cremlino ha osservato che Putin ha anche ringraziato calorosamente Gurbanguly Berdimuhamedov per il suo grande contributo personale allo sviluppo delle relazioni bilaterali e ha espresso fiducia che, in qualità di presidente della camera alta del parlamento del Turkmenistan, continuerà a promuovere il rafforzamento del partenariato strategico russo-turkmeno.

Putin ha espresso fiducia che il lavoro di Serdar Berdymukhamedov nel suo nuovo incarico “contribuirà a costruire ulteriormente l’intera gamma di relazioni costruttive russo-turkmene“. “Questo incontra senza dubbio gli interessi dei nostri popoli amici e va in linea con il rafforzamento della pace, della sicurezza e della stabilità in Asia centrale e nella regione del Caspio“, ha scritto il presidente russo nel messaggio ufficiale indirizzato al nuovo presidente turkmeno.

Anche il presidente cinese Xi Jinping si è congratulato con il vincitore delle elezioni presidenziali nel Paese dell’Asia centrale. Nel suo messaggio, Xi ha sottolineato che, in quanto vicino amichevole e partner strategico del Turkmenistan, la parte cinese è sinceramente lieta dei rapidi progressi compiuti dal Turkmenistan nella costruzione della nazione e nel ringiovanimento nazionale dalla sua indipendenza 30 anni fa. Notando che attribuisce grande importanza allo sviluppo delle relazioni Cina-Turkmenistan, Xi ha dichiarato di essere disposto a collaborare con il presidente eletto Berdimuhamedov per prendere il 30° anniversario dell’instaurazione dei legami diplomatici tra i due paesi come un nuovo punto di partenza, basandosi su risultati passati e andando avanti nel futuro per scrivere insieme un nuovo capitolo della partnership strategica Cina-Turkmenistan.

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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