Il Vietnam persegue un’economia autosufficiente ma integrata a livello internazionale

Il primo ministro Phạm Minh Chính ha ribadito le linee guida dello sviluppo socio-economico del Vietnam in occasione del vertice del governo del 4 giugno e del Forum Economico del Vietnam del 5 giugno.

Il governo della Repubblica Socialista del Vietnam ha tenuto il suo vertice mensile sabato 4 giugno, discutendo gli sviluppi socio-economici di maggio e dei primi cinque mesi del 2022, ed esaminando l’attuazione del programma di ripresa e sviluppo socio-economico proposto dal governo, nonché l’allocazione del bilancio statale per l’anno corrente.

Il vertice è stato presieduto dal primo ministro Phạm Minh Chính, che lo scorso 5 aprile ha completato il suo primo anno alla guida dell’esecutivo vietnamita. Il premier ha sottolineato i limiti e le sfide che il governo, i ministeri e le amministrazioni locali dovranno affrontare nel prossimo futuro. In particolare, Chính ha esortato i ministeri e le amministrazioni locali a seguire da vicino la situazione del Covid-19, sotto controllo ma ancora presente nel Paese, e a mettere in atto rimedi per mettere un freno all’aumento dei prezzi del carburante e all’inflazione in generale.

Il primo ministro ha chiesto loro di accelerare ulteriormente le vaccinazioni contro il Covid-19, fornire istruzioni per il controllo del virus nel nuovo contesto e rimuovere le barriere legali e politiche alla pianificazione, agli investimenti pubblici, alla ripresa socio-economica e ai programmi nazionali. Ha anche chiesto la stabilizzazione della macroeconomia; il controllo efficace dell’inflazione; la trasparenza dei mercati mobiliari, delle obbligazionari e immobiliari; l’accelerazione della crescita verde, della transizione energetica e della trasformazione digitale; e la ristrutturazione del mercato monetario.

Chính ha ordinato al Ministero dell’Istruzione e della Formazione di affrontare le preoccupazioni sui nuovi libri di testo, affermando che il ministero deve considerare fattori come fattibilità, convenienza ed efficienza dei costi per portare benefici al popolo e alla società. 

I rapporti presentati hanno mostrato che, nonostante le incertezze globali causate dal conflitto ucraino, l’aumento dei costi e i potenziali rischi di sicurezza e crisi alimentare, il Vietnam ha registrato progressi nello sviluppo socio-economico a maggio e nei primi cinque mesi di quest’anno. Il commercio estero del Paese è aumentato del 2,25% su base annua, mentre le entrate del bilancio statale sono aumentate del 18,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il fatturato import-export del paese è aumentato del 15,6% su base annua. L’indice di produzione industriale è aumentato dell’8,3%, con la produzione in aumento del 9,2%.

Il 5 giugno, il primo ministro Phạm Minh Chính è intervenuto al 4° Forum Economico del Vietnam, nel quale ha sottolineato i principi cardine che guidano lo sviluppo economico del Vietnam sin dall’introduzione delle riforme del Đổi Mới (“Rinnovamento”), a partire dal 1986. 

L’effettiva attuazione di questa politica nel corso di più di 35 anni di Đổi Mới ha contribuito a produrre risultati storici”, ha affermato il capo del governo. Chính ha sottolineato che il Vietnam punta a perseguire lo sviluppo di un’economia indipendente ed autosufficiente, ma integrata a livello internazionale, in quanto obiettivo inevitabile dell’attuale contesto internazionale.

Il 13° Congresso nazionale del Partito ha fissato l’obiettivo del Vietnam di diventare un Paese in via di sviluppo con un’industria orientata alla modernità e un reddito al di sopra del livello medio-basso entro il 2025, un Paese in via di sviluppo con un’industria moderna e un reddito medio-alto entro il 2030 e un Paese sviluppato con reddito elevato entro il 2045”, ha ricordato il primo ministro. “Tuttavia, il Vietnam non sacrificherà la giustizia sociale, la sicurezza e l’ambiente per la crescita economica”. In questo modo, Chính ha voluto sottolineare che il popolo è il centro, il soggetto, l’obiettivo e la forza trainante dello sviluppo.

In merito ai compiti e alle soluzioni chiave, il capo dell’esecutivo ha affermato che la prima cosa è creare un ambiente pacifico, mantenere l’indipendenza nazionale, la sovranità e l’integrità territoriale, la stabilità politica, l’ordine sociale e la sicurezza e stabilizzare l’ambiente legale, creando così le basi e condizioni favorevoli per costruire un’economia indipendente e autosufficiente in combinazione con un’integrazione internazionale ampia e approfondita.

Un altro compito è continuare a mettere a punto le istituzioni dell’economia di mercato orientata al socialismo che si adattano alle condizioni del Vietnam e agli impegni internazionali”, ha proseguito. “Il Vietnam afferma la nostra politica coerente di non scegliere un’economia chiusa, ma invece di rimanere saldi nella direzione del Đổi Mới, costruendo un’economia indipendente e autosufficiente in combinazione con un’integrazione internazionale proattiva e attiva“, ha affermato, ribadendo che Il Vietnam vuole essere un buon amico, un partner affidabile e un membro responsabile della comunità internazionale, pronto a unirsi alla comunità internazionale per affrontare le sfide regionali e globali per un mondo pacifico, cooperativo e prospero.

Articolo pubblicato su www.lacittafutura.it

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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