Ecuador: il popolo invoca il ritorno della Revolución Ciudadana
Il governo di destra guidato da Guillermo Lasso ha subito una pesante sconfitta in occasione delle elezioni amministrative e al referendum costituzionale del 5 febbraio.
Il governo di destra guidato da Guillermo Lasso ha subito una pesante sconfitta in occasione delle elezioni amministrative e al referendum costituzionale del 5 febbraio.
Una lettura fallace delle vicende brasiliane, propagandata dall’estrema destra di quel Paese, sta trovando fin troppi consensi anche in ambienti politici diversi. È necessario fare chiarezza su quanto avviene in Brasile, e sui motivi del nostro sostegno a Lula.
I sostenitori di Bolsonaro hanno preso d’assalto le principali sedi istituzionali a Brasilia, mentre l’ex presidente cerca di ottenere la cittadinanza italiana con l’intercessione di Matteo Salvini.
Dal 4 gennaio, l’intero Paese sudamericano ha lanciato una mobilitazione popolare generale in difesa del legittimo presidente Pedro Castillo e contro il governo golpista guidato dalla traditrice Dina Boluarte e sostenuto dagli Stati Uniti.
Con l’inizio del nuovo anno, Lula ha ripreso le redini della prima economia dell’America Latina. Un motivo di ottimismo per i governi progressisti della regione, come dimostra la ripresa delle relazioni diplomatiche con il Venezuela.
Dopo i tentativi di attentati dei giorni passati, il Brasile ha messo in piedi un sistema di massima sicurezza per permettere il passaggio di poteri da Bolsonaro a Lula, che avverrà ufficialmente con la solenne cerimonia del 1º gennaio 2023.
Il golpe orchestrato contro il presidente peruviano Pedro Castillo ha suscitato la dura reazione del popolo peruviano, sceso in piazza per chiedere la sua liberazione. Intanto, il bilancio dei morti sale a quota 23 (ma in Occidente nessuno si indigna).
Il presidente peruviano è stato destituito e arrestato dopo i continui tentativi di impeachment da parte del parlamento. Si apre una nuova stagione di colpi di Stato in America Latina?
Il recente incontro tra i presidenti Maduro e Petro ha definitivamente posto fine alle ostilità tra i due Paesi sudamericani, che ora si impegnano ad affrontare insieme le sfide comuni, a partire dalla crisi climatica causata dal capitalismo “selvaggio e predatore”.
La vittoria di Lula ha ridato voce agli ultimi in Brasile, ma il presidente eletto dovrà fare i conti con la frammentazione del parlamento e alcune importanti aree del Paese in cui la destra continuerà a governare, come lo Stato di San Paolo.