Il fallimento dell’uso politico del 5G contro la Cina
Mentre gli Stati Uniti continuano a fare pressione sugli altri Paesi per escludere le aziende cinesi dalle reti 5G, la Repubblica Popolare pensa già alla tecnologia 6G.
Mentre gli Stati Uniti continuano a fare pressione sugli altri Paesi per escludere le aziende cinesi dalle reti 5G, la Repubblica Popolare pensa già alla tecnologia 6G.
L’articolo che proponiamo tradotto è stato pubblicato dall’accademico tedesco Thorsten Jelinek, già direttore associato del World Economic Forum (2011-2014), sulle pagine del numero di maggio del TI Observer, rivista pubblicata dall’Istituto Taihe di Pechino.
Le diatribe riguardanti il 5G ed il Nord Stream 2 stanno mettendo in evidenza, qualora ve ne fosse ancora bisogno, la considerazione che gli Stati Uniti hanno dell’Europa, concepita come una mera colonia alla quale impartire ordini. Il governo di Washington si è persino permesso di emettere una legge sulla “sicurezza energetica dell’Europa”.
Mentre impazzano le teorie del complotto e le posizioni antiscientifiche contro il 5G, la vera partita sulla nuova generazione delle tecnologie mobili si gioca sul piano geopolitico, inserendosi lungo l’asse della nuova guerra fredda tra Cina e Stati Uniti.