La visita del presidente iraniano Ebrahim Raisi e la riammissione del Paese nella Lega Araba hanno dimostrato come il Paese di Assad sia stato reintegrato come membro della comunità internazionale a tutti gli effetti.
Gli occidentali e loro alleati israeliani non mostrano nessuna compassione umana per la Siria devastata dal terremoto, anzi sfruttano l’occasione per mettere alle strette il governo di Damasco, mentre la Russia coordina gli aiuti umanitari per le vittime del sisma.
Il dramma terremoto è andato a sommarsi a quello della guerra nella martoriata Siria. L’unica possibile risposta è l’eliminazione di tutte le sanzioni unilaterali e illegali imposte dagli Stati Uniti.
Le elezioni presidenziali siriane hanno segnato la quarta vittoria consecutiva di Bashar al-Assad, nonostante i tentativi di delegittimazione da parte delle potenze imperialiste.
Il Fronte Nazionale Progresssita siriano, che sostiene il presidente Bashar al-Assad, ha mantenuto la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento. Le elezioni sono state caratterizzate da una bassa affluenza alle urne, ma il loro svolgimento rappresenta un evento importante per uno dei Paesi più martoriati del pianeta.
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