La Bolivia si affida ai vaccini di Russia e Cina
Il neoeletto presidente boliviano Luis Arce ha confermato che il Paese sudamericano farà affidamento sui vaccini Sputnik V e SinoVac, prodotti rispettivamente da Russia e Cina.
Il neoeletto presidente boliviano Luis Arce ha confermato che il Paese sudamericano farà affidamento sui vaccini Sputnik V e SinoVac, prodotti rispettivamente da Russia e Cina.
Nelle sue prime settimane, Luis Arce si è impegnato a ricostruire l’economia boliviana, a riprendere le relazioni diplomatiche con il Venezuela e con gli altri Paesi progressisti del continente e a perseguire i crimini commessi dal governo golpista nei suoi undici mesi al potere.
Dopo la conferma della vittoria di Luis Arce alle presidenziali, arrivano anche i risultati (quasi) definitivi delle elezioni legislative, con il MAS che ottiene la maggioranza assoluta in entrambe le camere.
Ancora una volta, le elezioni presidenziali boliviane hanno premiato il Movimiento al Socialismo. Luis Arce sarà il nuovo presidente del Paese sudamericano, ma questo non fermerà le forze reazionarie ed imperialiste.
Le elezioni presidenziali boliviane del prossimo 18 ottobre dovrebbero sancire una nuova vittoria del MAS, ma le forze reazionarie interne ed esterne faranno di tutto per impedire e negare questo risultato.
Sono numerose le associazioni e le organizzazioni che hanno denunciato le violazioni perpetrate in Bolivia dal governo golpista di Jeanine Áñez. Ora anche l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani chiede di far luce su quanto accaduto nei giorni che hanno portato alla destituzione di Evo Morales.
Dopo aver rinviato le elezioni presidenziali una prima volta a settembre, il governo golpista della Bolivia ne ha nuovamente posticipato lo svolgimento. I sindacati del Paese hanno convocato lo sciopero generale, mentre i sondaggi continuano a dare come favorito Luis Arce, il candidato del Movimiento al Socialismo.
I governi reazionari di Brasile, Bolivia e Colombia hanno fatto di tutto per impedire ai medici cubani di svolgere il loro lavoro di assistenza presso le popolazioni locali, e ne stanno pagando un prezzo altissimo.
Come già accaduto in Brasile con Lula, anche in Ecuador ed in Bolivia la destra si sta adoperando per impedire ai più quotati candidati progressisti di presentarsi alle elezioni, rispettivamente Rafael Correa, già presidente dal 2007 al 2017, e Luis Arce, esponente del MAS di Evo Morales.
Travolta dalle proposte popolari per la crisi politica e per quella sanitaria, la presidente golpista Jeanine Áñez ha annunciato che le prossime elezioni nazionali boliviane avranno luogo il 6 settembre.