La Tunisia in crisi politica ed economica
Le elezioni legislative boicottate massicciamente da partiti e cittadini sono solamente la punta dell’iceberg di una profonda crisi che affligge il Paese nordafricano.
Le elezioni legislative boicottate massicciamente da partiti e cittadini sono solamente la punta dell’iceberg di una profonda crisi che affligge il Paese nordafricano.
Il referendum costituzionale voluto dal presidente ha fatto registrare una bassissima affluenza alle urne, ma è ritenuto valido in quanto non era previsto un quorum.
Najla Romdhane è diventata la prima donna ad occupare l’incarico di primo ministro nella storia della Tunisia. L’obiettivo del presidente Kaïs Saïed è quello di riportare stabilità al Paese.
Le decisioni prese dal presidente Kaïs Saïed hanno provocato le due proteste da parte dell’opposizione, che considera la sospensione dei lavori del parlamento come un golpe.
Le elezioni presidenziali hanno dato il proprio verdetto: il secondo turno del 13 ottobre hanno incoronato Kaïs Saïed come nuovo capo di Stato della Tunisia.
La maggioranza degli elettori ha boicottato le elezioni presidenziali in Tunisia. Il 29 settembre previsto il ballottaggio tra Kaïs Saïed e Nabil Karoui.