Ucraina: tregua di Natale o “Christmas Bombings II”

Quali prospettive per il conflitto ucraino con l’approssimarsi delle feste natalizie? Il negoziato sembra allontanarsi, mentre i Paesi occidentali continuano a sostenere la guerra e a rifornire Kiev di armi. La riflessione di Francesco Sassano.

Sul fronte ucraino si continua a combattere e siamo molto lontani da una soluzione diplomatica.

Perché il negoziato è la soluzione più improbabile?

Da una parte la ritirata strategica russa con i bombardamenti indiscriminati prova a spaventare e mettere in fuga i civili ucraini desatbilizzando i Paesi che si vedono arrivare nuove bocche da sfamare, così creando problemi di natura sociale ed economica.

Dall’altra parte, anche la NATO non molla la soluzione militare come l’unica strada per risolvere il conflitto.

Gli alleati sono pronti a fornire nuove armi per respingere i russi.

Perché i tempi ancora non sono maturi per una soluzione diplomatica in Donbass?

Eppure la storia è ricca di esempi virtuosi come la questione del Sud Tirol tra Italia e Austria: il Donbass sarebbe rimasto dentro l’integrità dello Stato ucraino, ma avrebbe goduto di un’indipendenza garantita da un accordo internazionale.

Chi continua a finanziare la guerra dovrebbe smarcarsi dalla massima kantiana – la giustizia sta solo da una parte e in difesa della ragione tutto il mondo perisca

Aprire ad un negoziato significa non concedere l’Ucraina alla Russia ma permettere agli ucraini di sopravvivere all’inverno, il primato del giusto di aristotelica memoria ci impone il dovere di avviare le trattative. Il giusto in questo preciso istante sta nel salvare quante più vite umane.

Del resto i Paesi del blocco Occidentale sono i massimi finanziatori della guerra. Una presa di posizione più morbida avrebbe il merito di evitare inutile martirio di un popolo alle logiche geopolitiche, perché oltretutto si sacrifica la vita degli altri, non la propria.

“Christmas Bombings II”

Proviamo a disporre un parallelismo storico senza fare alcun paragone, ma solo con l’intento di tornare indietro con il tempo al 1972, quando tra il 18 e 29 Dicembre gli USA diedero inizio all’operazione definita Linebacker. All’epoca non ci fu alcuna tregua di Natale, 15.000 tonnellate di bombe furono sganciate sulla capitale del Nord Vietnam, Hà Nội.

Le parole di H. Kissinger furono le seguenti – Abbiamo bombardato i nordvietnamiti affinché accettassero le nostre condizioni – l’operazione passò alla storia come Christmas Bombings.

A questo giro a sganciare le bombe ci penseranno i russi, costringendo migliaia di ucraini alla fuga o peggio alla morte.

Le condizioni ci sono tutte per ricreare un Natale sotto le bombe anche in Ucraina.

L’Occidente si può sentire completamente estraneo? Forse sarebbe giusto farsi questa domanda prima del Natale.

Questo per dire che la storia è complicata, bisogna ammettere che la situazione è più complessa di come appare ai nostri occhi.

N.B.: le opinioni espresse nell’articolo riflettono unicamente il punto di vista dell’autore.

CLICCA QUI PER LA PAGINA FACEBOOK

Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte e del link originale.

About Francesco Sassano

Francesco Sassano, Sociologo della Comunicazione, osservatore sociale di un mondo sempre più fluido. Per info e collaborazioni: sassanof@libero.it Visita il blog di Francesco: https://alimentalamente.it/

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.