Canada: Justin Trudeau mantiene le redini del governo

Nonostante il calo di consensi, il Partito Liberale mantiene la maggioranza dei seggi nelle elezioni legislative canadesi, consentendo a Justin Trudeau di governare per il prossimo quadriennio.

Primo ministro del Canada dal 2015, il quarantasettenne Justin Trudeau manterrà la carica politica di maggior prestigio nel Paese nordamericano anche dopo le elezioni legislative federali del 21 ottobre.

Il leader del Liberal Party of Canada (in francese Parti libéral du Canada) non era affatto certo di ottenere un nuovo successo, anche per via di diversi scandali che hanno coinvolto la sua forza politica. In effetti, per numero di voti il primo partito del Paese sarebbe il Conservative Party of Canada (Parti conservateur du Canada) di Andrew Scheer, che ha raccolto circa 250.000 consensi in più dei liberali (34.5% delle preferenze contro 32.9%, con il 96.56% delle schede scrutinate).

Trudeau, dunque, deve la propria vittoria a quel sistema elettorale, il first-past-the-post di matrice britannica, che proprio lui aveva proposto di abolire dopo essere diventato capo dell’esecutivo quattro anni fa. Come noto, questo sistema prevede l’elezione del primo candidato in ciascun collegio elettorale, con i liberali che hanno potuto eleggere 156 rappresentanti contro i 122 dei Tories. Per il partito di governo si tratta di una flessione rispetto al 2015, quando gli scranni conquistati furono 177, ma per Trudeau sarà comunque possibile formare un esecutivo di minoranza, come previsto dalla Costituzione canandese, visto che i suoi deputati non saranno abbastanza per avere la maggioranza assoluta sui 338 scranni che compongono la House of Commons.

Alle spalle delle due forze politiche tradizionali su scala nazionale, troviamo il Bloc Québécois (BQ) di Yves-François Blanchet, che sostiene la causa del Canada francofono. Limitato al 7.9% dei consensi su scala federale, il BQ ha comunque eletto ben trentadue deputati, raggiungendo il 32.8% dei consensi in Québec: un netto incrememento rispetto ai dieci scranni occupati nella precedente legislatura.

Completano il quadro dell’emiciclo canadese i ventiquattro eletti del New Democratic Party (Nouveau Parti démocratique, NPD), ai quali si aggiungono un deputato eletto da indipendente e tre rappresentanti del Green Party of Canada (Parti vert du Canada). Il NPD di Jagmeet Singh, in particolare, esce ridimensionato da questo confronto elettorale: dopo aver ottenuto 39 scranni quattro anni fa, si era posto l’obiettivo di diventare il terzo incomodo tra liberali e conservatori, ma il verdetto non è stato quello sperato.

In generale, i risultati delle elezioni mostrano un Paese ampiamente diviso, con la parte occidentale decisamente a favore dei conservatori, mentre i liberali vincono nella più ricca area orientale, fatta eccezione per il già citato Québec, dove molti voti progressisti finiscono al BQ. Trudeau potrà formare il nuovo esecutivo, ma dovrà prendere in considerazione il fatto che i prossimi quattro anni si annunciano più complicati rispetto alla legislatura appena conclusa. L’elettorato ha punito il governo dei liberali, bocciando alle urne diversi ministri: Ralph Goodale, ministro della Sicurezza Pubblica, non ha mantenuto il proprio seggio nel Saskatchewan, ed anche in Alberta i ministri Amarjeet Sohi e Randy Boissonnault non hanno ottenuto la riconferma.

Da segnalare, infine, l’elezione di Adam van Koeverden, plurimedagliato olimpico e mondiale nella canoa kayak: il campione olimpico di Atene 2004 ha ottenuto una vittoria importante per i liberali di Trudeau, strappando il seggio del distretto federale di Milton (Ontario) a Lisa Raitt, una delle figure carismatiche dei conservatori.

Aggiornamento: al termine del conto dei voti, i liberali hanno ottenuto 157 seggi ed i conservatori 121, numeri che comunque confermano l’esito esposto nell’articolo.

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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