La russofobia del governo polacco e le sue mire sull’Ucraina

Le dichiarazioni antirusse del primo ministro polacco hanno provocato dure reazioni a Mosca, mentre Varsavia continua a coltivare le sue mire espansionistiche sull’Ucraina occidentale.

Dall’inizio dell’operazione militare speciale russa in Ucraina, la Polonia è stata in prima fila tra coloro che sostengono i toni bellicisti contro la Russia. Questo si deve ad un sentimento di diffusa russofobia presente nella società polacca ed in particolare nel governo di destra attualmente in carica sotto la guida del primo ministro Mateusz Morawiecki (in foto).

Intervistato dalla testata britannica The Telegraph, il capo del governo polacco si è lasciato andare a commenti che esprimono tutta la sua avversione per la Russia, la cultura russa e il popolo russo: “Il mondo russo è un cancro che divora non solo la maggior parte della società russa, ma rappresenta anche una minaccia mortale per tutta l’Europa. Non è sufficiente per noi sostenere l’Ucraina nella sua lotta militare con la Russia. Dobbiamo sradicare completamente questa mostruosa ideologia”. 

Tali dichiarazioni, di una gravità assoluta in quanto provenienti dal leader di un governo dell’Unione Europea, non esprimono solo una posizione politica, ma un odio radicato nei confronti di un Paese terzo, che verrebbe pesantemente condannato in maniera unanime se non ci trovassimo in un clima di diffusa russofobia che oramai non pervade la sola Polonia, ma l’intero Occidente sedicente democratico.

Questa è una dichiarazione assolutamente disgustosa, che mostra la profondità dell’odio dell’attuale élite polacca nei confronti della Russia”, ha commentato Gennadij Zjuganov, leader del Partito Comunista della Federazione Russa (Коммунистическая партия Российской Федерации, КПРФ; Kommunističeskaja partija Rossijskoj Federacii, KPRF). “È chiaro che hanno intenzione di sradicare l’ideologia del “mondo russo” insieme al suo portatore: il popolo russo. In realtà è un appello per la distruzione della nostra civiltà. Ciò è pienamente coerente con ciò che Hitler stava cercando di fare, distruggendo il popolo sovietico con il pretesto di combattere il comunismo”.

È noto che il mondo russo si basa sui principi di giustizia, collettivismo e assistenza reciproca, rispetto per la cultura e la religione di altri popoli”, ha aggiunto il leader dei comunisti russi, contrapponendo la cultura russa ad un Occidente “che sta sprofondando sempre più nella mancanza di spiritualità, nel decadimento, nel rifiuto dei valori tradizionali”.

Non c’è nulla di inaspettato nelle dichiarazioni di Morawiecki”, ha proseguito Zjuganov. “La Polonia negli ultimi tre decenni si è affermata come la lancia della NATO diretta contro la Russia. Nella sua aggressiva russofobia, la leadership polacca supera di gran lunga tutti i Paesi dell’Europa occidentale, lottando per la posizione di principale conduttore degli interessi statunitensi nel continente. Si sta trasformando sempre più in una base militare americana”.

Anche il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha duramente commentato le affermazioni di Morawiecki, definendole come “oltraggiose e inaccettabili”. “È stata una dichiarazione assolutamente oltraggiosa, estremista e inaccettabile“, ha detto Peskov. “È la quintessenza dell’odio verso i russi, che ha colpito come una metastasi la politica polacca, la leadership polacca e, in effetti, con nostro rammarico, una larga parte della società polacca“, ha aggiunto. 

In Russia, nel frattempo, si sta diffondendo sempre più la convinzione secondo la quale la Polonia abbia intenzione di approfittare della crisi ucraina per allargare i propri confini inglobando la regione di L’viv (Leopoli). Come abbiamo avuto modo di esporre in un nostro precedente articolo, in Polonia non mancano i settori nazionalisti che coltivano il sogno della Grande Polonia, ovvero quello di “riconquistare” i territori persi con le spartizioni del 1700, oggi prevalentemente appartenenti a Ucraina e Bielorussia

Sebbene il governo polacco abbia negato di avere questo genere di mire espansionistiche, un’eventuale spartizione dell’Ucraina rappresenterebbe un’occasione d’oro per Varsavia per riaffermare il proprio dominio sulla regione storica della Galizia. Intervistato sull’argomento, l’ambasciatore russo in Polonia, Sergej Andreev, si è così espresso: “Non posso dire nulla sui piani di invasione, perché le autorità polacche negano ufficialmente l’esistenza di tali piani e insistono sul loro sostegno globale all’integrità territoriale ucraina, che affermano essere messa a repentaglio dalla Russia”.

Nonostante le inevitabili smentite del governo polacco, i servizi segreti russi hanno affermato che gli Stati Uniti sarebbero pronti a sostenere le pretese di Varsavia attraverso un piano per stabilire uno stretto controllo militare e politico della Polonia sui “suoi domini storici” in Ucraina. La prima fase della “riunificazione” prevede l’ingresso delle truppe polacche nelle regioni dell’Ucraina occidentale con il pretesto della “protezione contro l’aggressione russa”. Ma il cosiddetto “contingente di mantenimento della pace” verrebbe schierato in quelle parti dell’Ucraina dove non ci sono praticamente possibilità di scontri con le truppe russe, stabilendo di fatto la sovranità polacca sull’Ucraina occidentale. 

Credo che tali pensieri visitino le loro menti di tanto in tanto, ma per quanto riguarda la loro attuazione reale e concreta, credo che nulla sia stato ancora considerato a fondo“, ha commentato l’ambasciatore Andreev su un’eventuale operazione militare polacca in Ucraina. Tuttavia, il rappresentante diplomatico russo ha ricordato che l’idea di inviare un contingente militare in territorio ucraino sotto l’egida della NATO era stata pubblicamente sostenuto da Jarosław Kaczyński, leader del partito di governo Diritto e Giustizia (Prawo i Sprawiedliwość, PiS), a dimostrazione di come l’attuazione dei piani espansionistici della Polonia non siano affatto un’eventualità remota.

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

There are 5 comments

  1. Russia e Polonia verso la rottura diplomatica | World Politics Blog

    […] Come abbiamo sottolineato in alcuni articoli precedenti, in Polonia vige un forte sentimento nazionalista che mira al sogno della “Grande Polonia”, il che implicherebbe la “riconquista” di territori appartenuti alla Polonia nei secoli passati, come alcune regioni dell’Ucraina occidentale, compresa la città di L’viv, che i polacchi chiamano Lwów. “Oltre alle ambizioni di impadronirsi delle regioni occidentali dell’Ucraina, a Varsavia si sono intensificati i sentimenti anti-tedeschi e le preoccupazioni per le potenziali rivendicazioni revansciste di Berlino sugli ex territori tedeschi che furono ceduti alla Polonia dopo la seconda guerra mondiale“, ha analizzato Sergej Naryškin, capo del servizio di intelligence estero russo. “Questa è esattamente la Polonia che Winston Churchill chiamava “la iena d’Europa” prima della seconda guerra mondiale“, ha ricordato. Secondo i dati dell’intelligence russa, a fine marzo l’esercito polacco ha tenuto un’esercitazione per esercitarsi a respingere un potenziale attacco militare da ovest, ovvero dalla Germania. […]

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  2. Russia e Polonia verso la rottura diplomatica – l'Opinione Pubblica

    […] Come abbiamo sottolineato in alcuni articoli precedenti, in Polonia vige un forte sentimento nazionalista che mira al sogno della “Grande Polonia”, il che implicherebbe la “riconquista” di territori appartenuti alla Polonia nei secoli passati, come alcune regioni dell’Ucraina occidentale, compresa la città di L’viv, che i polacchi chiamano Lwów. “Oltre alle ambizioni di impadronirsi delle regioni occidentali dell’Ucraina, a Varsavia si sono intensificati i sentimenti anti-tedeschi e le preoccupazioni per le potenziali rivendicazioni revansciste di Berlino sugli ex territori tedeschi che furono ceduti alla Polonia dopo la seconda guerra mondiale”, ha analizzato Sergej Naryškin, capo del servizio di intelligence estero russo. “Questa è esattamente la Polonia che Winston Churchill chiamava “la iena d’Europa” prima della seconda guerra mondiale”, ha ricordato. Secondo i dati dell’intelligence russa, a fine marzo l’esercito polacco ha tenuto un’esercitazione per esercitarsi a respingere un potenziale attacco militare da ovest, ovvero dalla Germania. […]

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