Il leader dei comunisti di Crimea chiede la denazificazione della penisola

Sergej Bogatyrenko, leader del Partito Comunista della Federazione Russa in Crimea, ha affermato che gruppi neonazisti ucraini continuano ad essere presidente sul territorio della penisola anche dopo che questa è entrata a far parte della Federazione.

La Crimea si trova sotto il controllo della Federazione Russa dal 18 marzo 2014, in seguito all’esito del referendum popolare del 16 marzo, con il quale il 95,32% dei votanti si era espresso a favore dell’ingresso del territorio della Repubblica di Crimea e della città di Sebastopoli all’interno della Federazione.

Attualmente la Repubblica di Crimea e la città federale di Sebastopoli sono entrambe sotto il governo di Russia Unita (Единая Россия; Edinaja Rossija), il partito del presidente Vladimir Putin, ma il Partito Comunista della Federazione Russa (Коммунистическая Партия Российской Федерации, КПРФ; Kommunisticheskaya Partiya Rossiyskoy Federatsii, KPRF) rappresenta una delle due principali forze di opposizione, avendo conquistato l’8,22% delle preferenze alle elezioni del 2019 in Crimea e il 18,70% a Sebastopoli.

In Crimea, il KPRF e guidato da Sergej Bogatyrenko, 43enne nativo di Sebastopoli, già dal 2008 membro del Partito Comunista dell’Ucraina (Комуністи́чна па́ртія Украї́ни, КПУ; Komunistična partija Ukrajiny, KPU), prima che questo venisse di fatto messo fuori legge dopo il colpo di stato dell’Euromaidan, nel febbraio del 2014.

Bogatyrenko ha recentemente denunciato il persistere dell’attività dei gruppi nazisti ucraini nella penisola, anche dopo che questa è entrata a far parte della Federazione Russa. Secondo il leader comunista, in Crimea sono ancora attivi gruppi dell’estrema destra neonazista ucraina come Svoboda (“Libertà”) o altri partiti russofobi come Patria (Batkivschina), quello guidato dall’idolo dei liberal occidentali Julija Tymošenko.

Questi gruppi di estrema destra, raccolti intorno all’idolatria per la figura del collaborazionista nazista Stepan Bandera, sono tornati nuovamente a galla quando il KPRF ha proposto di ristabilire la toponomastica delle strade che era stata in parte cambiata dopo la fine dell’Unione Sovietica e poi dopo il colpo di stato del 2014, il che ha incluso il ripristono di strade e altri luoghi intitolati a Karl Marx, Vladimir Lenin e Iosif Stalin. Bogatyrenko ha inoltre accusato i dirigenti locali del partito al governo, Russia Unita, di sposare la linea dell’estrema destra in quanto “non considera il periodo sovietico come russo […] e di distrugge quasi un secolo della nostra storia”.

Con il pretesto della giustizia storica, un’azione puramente antisovietica viene portata avanti da parte di Russia Unita”, denuncia ancora il leader comunista. “Qualsiasi azione verso l’antisovietismo e la decomunizzazione porta al fascismo come unico nemico di tutto ciò che è sovietico. Un vivido esempio sono Paesi come gli Stati baltici, Polonia, Ucraina, ecc…”, prosegue.

In particolare, Bogatyrenko ha puntato il dito contro Sergej Cekov, politico ucraino passato tra le file di Russia Unita dopo l’annessione della Crimea, ed ora membro del Consiglio della Federazione per la legislatura della Crimea. Cekov ha proposto infatti la ridenominazione di una strada dedicata a Karl Marx: “Credo che con questa iniziativa Cekov si metta alla pari con i banderisti ucraini e i nazionalisti, che, come cani senza casa, segnano il loro territorio demolendo monumenti di epoca sovietica e ridenominando strade ovunque”.

Permettetemi di ricordarvi che Marx, come uno dei fondatori dell’ideologia marxista-leninista, è direttamente correlato allo sviluppo del primo stato mondiale di giustizia sociale: l’URSS”, ricorda Bogatyrenko. “Allora ditemi, in che modo Cekov, con le sue idee antisovietiche e russofobe, differisce dal popolo rabbioso di Bandera?”.

Spero che, dopo il completamento di un’operazione speciale su vasta scala per denazificare l’Ucraina, questo lavoro venga svolto sulla nostra penisola, liberandola dalla quinta colonna, dai voltabandiera e dai veri e propri traditori”, conclude il leader dei comunisti della Crimea.

Tra l’altro, proprio nella giornata di ieri, un tribunale di Simferopol’ ha fatto arrestare un ex marine ucraino con l’accusa di aver pianificato un attacco terroristico in uno dei centri commerciali della città su ordine del battaglione neonazista Azov. Sono stati confiscati un ordigno esplosivo e incendiario, parti e componenti per la fabbricazione di bombe, opuscoli estremisti ed emblemi dei gruppi nazionalisti ucraini. L’uomo è accusato di preparativi per un attacco terroristico e di acquisizione, trasferimento, detenzione e trasporto illegali di sostanze esplosive e ordigni esplosivi.

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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