Coronavirus: la Cina punta sul mercato interno e sulla cooperazione per la ripresa

Mentre il presidente Xi Jinping è intervenuto al vertice virtuale del G20, promuovendo la cooperazione internazionale per affrontare la pandemia, la Cina continua ad essere considerata come un esempio nella vittoria sul coronavirus. Pechino ora pensa alla ripresa economica, puntando sul mercato interno.

Per anni, ci è stato raccontato che la Cina era la “fabbrica del mondo”, un Paese che basava la sua crescita economica quasi esclusivamente sulle esportazioni. Questo è sicuramente stato vero in una determinata fase storica, ma si tratta di un modello che il governo cinese ha da tempo abbandonato. Naturalmente, il gigante asiatico resta il primo esportatore al mondo, davanti a Stati Uniti e Germania, ma allo stesso tempo la Cina sta puntando sempre più sullo sviluppo del proprio mercato interno, grazie ad una continua crescita dei salari e del potere d’acquisto della popolazione. La vera ricchezza economica della Cina è infatti costituita da un mercato interno di quasi 1.4 miliardi di persone, più della popolazione di tutta l’Europa e degli Stati Uniti messe insieme.

Il Ministero del commercio, la Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme e dalla Commissione nazionale per la salute hanno di recente emesso una nota ufficiale riguardante il piano per la ripresa economica al termine dell’epidemia da nuovo coronavirus. In questo si legge la volontà di basare la ripresa sul mercato interno, mentre il Paese si avvia a tornare alla normalità, ed oramai registra solamente poche decine di casi al giorno, quasi tutti dovuti a cinesi che stanno tornando in patria dopo aver viaggiato all’estero.

A livello industriale, il settore automobilistico è stato individuato come fondamentale, in quanto questo ha una catena industriale relativamente lunga, crea un importante valore aggiunto e svolge un ruolo importante nel favorire l’occupazione e la crescita economica, come affermato da Ren Xingzhou, ricercatore presso l’Istituto di economia di mercato del Centro di ricerca sullo sviluppo del Consiglio di Stato.

Il documento ha inoltre sottolineato la necessità di aiutare i mercati ortofrutticoli a riprendere le operazioni e migliorare le reti logistiche per garantire la fornitura e la vendita di prodotti agricoli. Nonostante la crisi sanitaria, nei primi due mesi del 2020 la Cina ha visto un aumento delle vendite al dettaglio di cereali, oli e prodotti alimentari del 9,7% su base annua, con carne e verdura in crescita rispettivamente del 37,8% e del 27,1%.

La Cina cercherà inoltre di sviluppare nuove forme di consumo promuovendo l’integrazione dei canali online e offline nel settore commerciale e incoraggiando le piattaforme di e-commerce a collaborare con supermercati, minimarket, edifici commerciali e comunità per innovare i loro modelli di business. Nuove forme di consumo, come lo shopping online, si sono sviluppate durante l’epidemia di polmonite. A gennaio e febbraio, le vendite al dettaglio online di beni fisici hanno registrato un aumento su base annua del 3%, secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica.

Nel frattempo, il presidente cinese Xi Jinping è intervenuto al vertice straordinario del G20 che ha avuto luogo online, dove ha invitato la comunità internazionale all’unità ed alla solidarietà per sconfiggere un nemico comune a tutto il genere umano. “È indispensabile per la comunità internazionale rafforzare la fiducia, agire con unità e lavorare insieme in una risposta collettiva”, ha dichiarato Xi, collegato da Pechino.

Sottolineando che l’epidemia si sta diffondendo in tutto il mondo, rendendo la situazione inquietante, Xi ha invitato i Paesi a muoversi rapidamente per arginare la diffusione del virus. Ha proposto di convocare il prima possibile una riunione dei ministri della salute del G20 per migliorare la condivisione delle informazioni, rafforzare la cooperazione in materia di farmaci, vaccini e controllo delle epidemie ed affrontare il problema delle infezioni transfrontaliere. Xi ha anche proposto un’iniziativa di assistenza per una migliore condivisione delle informazioni e un coordinamento delle politiche e delle azioni con il sostegno dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). La Cina ha inoltre rinnovato il proprio impegno di venire in soccorso dei Paesi più colpiti, come ha già dimostrato di fare nelle ultime settimane.

Il vertice ha lanciato un forte segnale di unità e coordinamento tra i membri del G20“, ha detto giovedì sera il vice ministro degli esteri del governo cinese, Ma Zhaoxu, aggiungendo che tutte le parti hanno espresso l’impegno a rafforzare la cooperazione per affrontare congiuntamente la crisi. L’accordo raggiunto dai leader del G20 di condividere le informazioni in modo tempestivo, garantire forniture mediche e fornire assistenza ai paesi in via di sviluppo, in particolare a quelli più poveri, esplorare misure congiunte di prevenzione e controllo ha dimostrato la possibilità di dare vita a degli sforzi globali per combattere la pandemia, ha aggiunto Ma.

Al di là della questione sanitaria, anche dal punto di vista economico molti Paesi del mondo stanno subendo gravi conseguenze per via della pandemia. Il presidente cinese ha affermato che i Paesi colpiti devono sfruttare e coordinare le loro politiche macroeconomiche per contrastare l’impatto negativo della pandemia ed impedire che l’economia mondiale cada in recessione. Ha esortato i Paesi ad attuare politiche fiscali e monetarie forti ed efficaci, a coordinare meglio la regolamentazione finanziaria e a mantenere stabili le catene industriali e di approvvigionamento globali.

Ruan Zongze, vicepresidente esecutivo del China Institute of International Studies, ha affermato che le osservazioni di Xi al vertice hanno infuso fiducia nella comunità internazionale poiché la situazione in Cina si sta muovendo costantemente in una direzione positiva dopo una faticosa lotta portata avanti con misure mirate. La promessa della Cina di fornire ai paesi forniture mediche urgentemente necessarie, di non imporre alcuna limitazione all’esportazione e di salvaguardare la stabilità delle industrie e delle catene di approvvigionamento, conferirà una sicura vitalità all’economia mondiale.

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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