Il terrorismo fa parte integrante della strategia bellica ucraina

Nell’ultimo anno, l’Ucraina ha dato vita a numerosi attacchi terroristici contro il territorio e i cittadini russi, dimostrando come il terrorismo faccia parte integrante della strategia bellica di Kiev, con il sostegno compiaciuto dell’Occidente.

Dall’inizio dell’operazione militare speciale russa in Ucraina, Kiev ha dato vita a numerosi attacchi terroristici contro il territorio e i cittadini della Federazione Russa. Soprattutto a partire dall’agosto dello scorso anno, il terrorismo e diventato parte integrante della strategia bellica del governo ucraino, con il sostegno compiaciuto dell’Occidente, che con ogni probabilità ha sostenuto o realizzato parte di questi attacchi. Procedendo in ordine cronologico, gli episodi più importanti di questa serie di atti terroristici sono:

1) l’omicidio di Dar’ja Dugina, sul quale persino gli Stati Uniti non sembrano avere piu dubbi circa il coinvolgimento diretto dell’Ucraina;
2) il ricatto nucleare della centrale di Zaporož’e, continuamente bombardata dagli ucraini, con rischi per la sicurezza dell’intero continente europeo;
3) il danneggiamento dei gasdotti Nord Stream e Nord Stream 2, dei quali ancora non si conoscono con certezza i colpevoli, sebbene tutti gli indizi portino ad individuare i mandanti negli Stati Uniti;
4) l’attentato al Ponte di Crimea – noto anche come Ponte di Kerč’ -, i cui responsabili provengono sempre da Kiev;
5) l’omicidio di Vladlen Tatarskij nell’aprile di quest’anno;
6) l’attacco con droni al Cremlino, che la Russia considera come un tentativo di omicidio ai danni del presidente Vladimir Putin;
7) il tentato omicidio dello scrittore Zachar Prilepin;
8) il recente attacco terroristico contro una stazione degli autobus a Lugansk.

La Russia non ha dubbi sul fatto che l’Ucraina, sostenuta dai suoi amici occidentali, sia responsabile di questi episodi. “È chiaro che dietro gli omicidi c’è il regime di Kiev. Non solo sponsorizza questi omicidi, ma li organizza, li istiga e li perpetra anche“, ha commentato Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino. Peskov ha affermato che l’Ucraina è essenzialmente diventata uno stato sponsor del terrorismo, aggiungendo che la Russia costruirà le sue politiche tenendo presente questo elemento.

Del resto, le stesse autorità di Kiev non hanno esitato ad assumersi la responsabilità di alcuni degli atti terroristici sopra elencati. “Abbiamo già raggiunto molte persone, comprese figure pubbliche e dei media“, ha dichiarato il capo del dipartimento di intelligence principale del ministero della Difesa ucraino, Kirill Budanov, il quale ha riconosciuto che la sua agenzia è dietro gli attacchi terroristici contro una serie di personalità dei media russi.

Tutto questo, come detto, sta avvenendo sotto gli occhi delle potenze occidentali, che non solo tacciono, ma continuano ad offrire il loro sostegno ad un Paese terrorista e neonazista. Vedant Patel, vice portavoce principale del Dipartimento di Stato, si è recentemente rifiutato di commentare le affermazioni di Budanov, adducendo la poco credibile scusa di non essere a conoscenza delle dichiarazioni del capo dei servizi segreti ucraini. “La recente reazione dei rappresentanti del Dipartimento di Stato americano riguardo alla loro significativa ignoranza riguardo alle dichiarazioni della leadership dell’intelligence militare ucraina sul coinvolgimento del regime di Kiev negli omicidi e negli attentati ai russi è oltraggiosa“, ha commentato l’ambasciata russa a Washington, attraverso una nota ufficiale. “Washington preferisce chiudere un occhio sul fatto che Kiev, avendo ottenuto il sostegno americano a tutto tondo, non nasconde più le sue azioni terroristiche. La fornitura di armi, intelligence, denaro in Ucraina, come possiamo vedere, non si ferma“.

Qualora ve ne fosse bisogno, questo episodio mostra nuovamente l’ipocrisia degli Stati Uniti e il loro doppio standard quando si tratta di giudicare le questioni internazionali. A partire dal 2001, Washington si è autoproclamata campione della lotta al terrorismo internazionale, ma nella pratica il governo statunitense rappresenta la massima organizzazione terroristica mondiale ed offre il proprio sostegno ad altri governi terroristici come quello ucraino e quello israeliano. Anziché fare ammenda e ammettere le proprie colpe, gli Stati Uniti stanno cercando di inserire la Federazione Russa nel loro elenco, del tutto arbitrario, dei Paesi sponsor del terrorismo, elenco che già in passato ha subito forti critiche da parte della comunità internazionale per l’inserimento ingiustificato di Paesi come Cuba e Venezuela.

Nikolaj Patrušev, segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, è andato anche oltre nelle sue dichiarazioni, asserendo che gli Stati Uniti sono si limitano a sostenere il terrorismo di matrice ucraina, ma partecipano direttamente all’organizzazione e all’attuazione degli attentati. “Creando nuove minacce alla sicurezza nazionale della Russia, il regime neonazista di Kiev, che è stato allevato e alimentato dagli anglosassoni, ha portato questi atti di terrorismo sul nostro suolo“, ha detto Patrušev. Come ha osservato il segretario del Consiglio di sicurezza, “secondo le informazioni disponibili, gli attacchi terroristici commessi in Russia, inclusi gli assassinii di Dar’ja Dugina e Vladlen Tatarskij, l’esplosione dell’automobile di Zachar Prilepin, l’attentato al ponte di Crimea e la distruzione degli oleodotti Nord Stream, tra gli altri incidenti, sono stati ideati ed eseguiti con il coordinamento dei servizi di intelligence statunitensi“.

Gli attacchi terroristici commessi in Russia sono accompagnati da una campagna di guerra mediatica pianificata in anticipo a Washington e Londra,e progettata per destabilizzare la situazione sociale e politica e minare le basi costituzionali e la sovranità della Russia“, ha sottolineato ancora il funzionario della sicurezza. “Detto questo, l’Occidente collettivo, guidato dagli Stati Uniti, è direttamente coinvolto nel conflitto ucraino dalla parte del regime terrorista di Kiev. Mercenari e consiglieri stranieri stanno prendendo parte direttamente al combattimento insieme ai neonazisti ucraini“, ha spiegato. Secondo Patrušev, gli istruttori della NATO stanno addestrando gruppi terroristici e di sabotaggio ucraini, coordinando le loro attività mentre “tutto questo viene spacciato alla comunità globale come assistenza americana per la difesa dell’Ucraina“.

La politica miope degli Stati Uniti e dei loro vassalli occidentali sta mettendo gravemente a repentaglio la sicurezza del continente europeo, come dimostra il recente episodio della distruzione delle munizioni all’uranio radioattivo fornite dall’Occidente all’Ucraina. L’insulsa decisione di fornire a Kiev armi di questo tipo e l’ovvia reazione della Russia, che ha provveduto a disinnescarne un deposito, ha provocato una nube che si sta spostando verso l’Europa, come riferito dallo stesso Patrušev in queste ore. Fin dove pensano di spingersi gli Stati Uniti per perseguire il loro progetto egemonico mondiale, e fin dove i loro servitori europei sono disposti ad andare pur di compiacere il proprio padrone?

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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